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Posts Tagged ‘malattia’

Un angioletto volato in cielo

Oggi, durante la riunione settimanale, ho appreso che un piccolo paziente se ne è andato.

13 anni sono pochi per soffrire tanto e per morire…è difficile accettare.

Il piccolo ha tanto lottato, si è tanto arrabbiato quando la sua malattia lo aveva reso cieco e paralizzato però aveva continuato a lottare e a voler tornare a casa.

Ho conosciuto la sua mamma che era venuta a chiedere un consiglio riguardo ad una eventuale dimissione dall’ospedale…il piccolo è stato accontentato, è tornato nella sua casa ma per pochi giorni…solo il tempo per morire in mezzo ai suoi giochi e ai suoi affetti.

Di fronte a tanto dolore e a tanta sofferenza ci si sente impotenti, egoisti e non rimane altro da fare se non ricordare questo bimbo e i suoi familiari  in una preghiera.

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Questa mattina ho ricevuto una telefonata da una mia ex collega, mi chiedeva se potevo passare a trovarla perchè, avendo saputo del mio lavoro nell’ambito delle cure palliative ai malati terminali, voleva parlarmi di un suo problema personale.
Mi sono recata a casa sua e mi sono trovata di fronte una persona che ho riconosciuto solo dal sorriso; il suo corpo era irriconoscibile e trasformato dalla malattia, ho trovato Marisa molto dimagrita, il volto scavato, i capelli caduti per la chemioterapia…Ha iniziato a raccontarmi della sua malattia, delle lunghe cure, degli interventi chirurgici, delle recidive del male e dell’approssimarsi della morte…tutto con grande serenità e dignità, senza scomporsi mai se non per ripetermi, quasi ossessivamente, :” io non devo dare questa sofferenza ai miei cari…loro soffriranno troppo per colpa mia…” Devo dire che dopo 13 anni di lavoro accanto ai malati terminali so fare fronte a questo tipo di situazione, ma oggi mi sono sentita spesso spiazzata da tutta questa sofferenza. Forse perchè con Marisa ho condiviso tanti anni di lavoro in un reparto di maternità dove la nascita e la vita erano una costante delle nostre giornate e raramente si pensava alla morte…Non ho saputo darle molte risposte, forse lei non se le aspettava, ho potuto solo abbracciarla forte, tenerle la mano e sussurrarle che non sarà sola quando si avvicinirà per lei il momento del distacco.
E’ stato un incontro che mi ha lasciato dentro una grande tristezza ma la volontà di rivedere ancora Marisa nei prossimi giorni.

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