Passati i due giorni di fiera la città ritorna alla normalità.
In città si è lavorato tutta la notte per ripulire tutto, per smontare i padiglioni, per ritirare i banchi degli artigiani e per ripristinare la consueta viabilità. Tutti i preparativi durano circa 2 settimane e in una nottata tutto viene smontato e risistemato.
E’ stata una bella fiera con un grande numero di visitatori ( circa 250.000 ) che, per una regione che ha in totale circa120.000 abitanti, è un bel numero!
Io ho fatto i miei soloti giretti dai “soliti” artigiani da cui, da diversi anni, acquisto qualcosa. La tradizione dice che porterà bene tutto l’anno comprare un oggetto alla fiera.
Quest’anno ho comprato la riproduzione di un vecchio gioco di legno, un ramo di frassino intrecciato con ciondoli a forma di passerotto, una “cornaille” cioè una mucca di legno, anche questo antico gioco valdostano, un bastone per girare la polenta e un “marchio” per il burro ( ogni famiglia ne aveva uno per imprimere i panetti di burro fatto negli alpeggi). Mi sono stati regalati, da due anziani pazienti di mio marito con 70 anni di fiere alle spalle, un mestolo di legno e un bellissimo piccolo cestino intrecciato a mano. Cari i nostri vecchi…aspettano la fiera tutto l’anno, lavorando nelle loro stalle o nelle loro cantine, scolpendo, intagliando, intrecciando come facevano 60/70 anni fa! Hanno gli occhi e le rughe che parlano questi anziani, i loro racconti sono pieni di poesia, io starei ore intere ad ascoltarli.
Chiaramente, accanto ai piccoli artigiani, ci sono gli scultori di professione che ogni anno espongono pezzi stupendi, di rara bellezza. Mi ha colpita particolarmente una scultura molto grande che rappresenta la fienagione ovvero il taglio e la raccolta del fieno durante la stagione estiva. Tutti i soggetti scolpiti parevano veri e con espressioni davvero “umane”, incredibile se si pensa che il tutto è scolpito su di un vecchio tronco di noce.
Devo dire che ho fatto anche un bel giretto nei padiglioni enogastronomici e, in barba al colesterolo, mi sono mangiata una bella coppetta di “fiocca” ovvero la panna montata, ma quella vera, quella di alpeggio…bella ricca e cremosa!
ecco due classici oggetti : il galletto, simbolo della fiera e il ” tatà” classico gioco di legno
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